«Compà che volete fare, o pagate o vi prego di uscire». Sarebbe stata questa la frase pronunciata dal buttafuori, poi gambizzato, a far innervosire i quattro finiti in carcere ieri nell’inchiesta della Dda di Catanzaro. Erano le due di notte del 26 giugno del 2021 quando un gruppo, composto da quindici persone, entrò in un noto locale pubblico sul lungomare di Belvedere Marittimo. Quella sera era stato organizzato un evento musicale al quale era possibile partecipare soltanto con prenotazione. Quel «gruppetto» non era tra i prenotati. Ma i titolari del locale, Rosario Bisignani e Luca Vivona (entrambi ora indagati per favoreggiamento) decisero di farli entrare per paura che un rifiuto potesse «generare problemi». I giovani – ha raccontato la vittima agli inquirenti – presero in maniera autonoma tavoli e sedie, anche conservate nel bagno, e le disposero in sala per sedersi. I ragazzi hanno, quindi, cominciato a consumare bevande senza pagare. A quel punto, il buttafuori svolgendo concretamente il suo ruolo e su richiesta di uno dei due titolari, ovvero Rosario Bisignani, è intervenuto per convincere i giovani, tra i quali c’erano Luca Occhiuzzi, Attilio Brusca, Lorenzo Iorio e Pierfrancesco Maccari, a smettere di consumare senza pagare il conto.
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