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Rende, una fiaccolata contro la ’ndrangheta

Il presidente dell’associazione “La Terza Rende” ed ex consigliere comunale Carlo Petrassi: «L’iniziativa servirebbe a veicolare il messaggio di una città sana che respinge il male»

Carlo Petrassi

Dopo le sollecitazioni, arrivano anche le prime importanti prese di posizione della cosiddetta società civile. «In risposta ai gravissimi fatti mafiosi che emergono dall’inchiesta della magistratura del primo settembre, visto anche il silenzio assordante della “politica che conta”, sarebbe opportuno che tutti i cittadini di Rende e dell’intera area urbana cosentina si mobilitassero organizzando insieme una manifestazione simbolica e pacifica per dire, senza sé e senza ma, un grosso “No alla ’ndrangheta” e a qualsiasi forma di criminalità organizzata e mafiosa», annuncia Carlo Petrassi ex consigliere comunale e oggi presidente de “La Terza Rende”.
Per lui «si potrebbe organizzare per esempio una marcia silenziosa con delle fiaccole simboliche che partendo dal piazzale davanti al Seminario Diocesano attraversi tutta la via Rossini per fermarsi in silenzio per qualche minuto davanti alla casa comunale. Una breve e simbolica manifestazione per dire semplicemente che la città di Rende è contro la mafia e che i loro cittadini vogliono difenderla a tutti i costi. È chiaro che la manifestazione non dovrà assumere significati giustizialisti e accusatori rispetto alle indagini in corso, in quanto è bene che le inchieste della magistratura facciano il loro corso».

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