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“È affetto da paralisi infantile ma non possono curarlo”, l'appello da Diamante

Il poliambulatorio di Scalea

Il piccolo Mario (il nome è di fantasia) non riesce a trovare un posto idoneo per sottoporsi alle cure che gli sono state prescritte. È affetto da paralisi infantile di tipo distonico su base lesinale, disfagia, una patologia che comporta disabilità transitorie con possibili esiti permanenti. La consigliera comunale con delega al Welfare, Ornella Perrone, accende i riflettori su questa vicenda che riguarda il piccolo paziente alla ricerca di una struttura sul Tirreno cosentino che possa curarlo con terapie apposite.
«La patologia di cui soffre questo bambino rende necessaria una presa in carico globale del paziente nel lungo termine attraverso un programma riabilitativo individuale». Da mesi la consigliera sta seguendo la storia di Mario e della sua famiglia, che da anni risiedono a Diamante. Ci sono stati degli incontri coi vertici delle strutture. Da cinque mesi, Perrone si sente ripetere le stesse parole: non c’è posto. «Sto assistendo a un vero e proprio rimpallo per la presa in carico del piccolo paziente tra il Poliambulatorio Asp di Scalea e un centro convenzionato presente con la sua struttura sul nostro territorio comunale». Stando alla consigliera al Welfare, le due strutture non avrebbero disponibilità di posti. Sarebbero al completo per effettuare le attività richieste per rendere meno sofferente la vita di Mario.

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