La sanità vacilla da quando ha perso di vista il suo obiettivo. L’assistenza dei cittadini è stata sacrificata da manager e commissari sull’altare dei bilanci. Le manovre di questi ultimi dodici anni sono state rigidamente ancorate a un mix di numeri, costi e, soprattutto, tagli. Posti ridotti nelle degenze e corsie sempre meno affollate di personale. Pochi medici sulle ambulanze e nei poliambulatori, Pronto soccorso ridotti a una bolgia e liste d’attesa per visite specialistiche fino a tre anni. Così è cominciato il declino del sistema salute che non ha risparmiato l’Asp di Cosenza, un’azienda che gestisce tre ospedali spoke sul territorio, una ventina di poliambulatori e un esercito tra tecnici e assistenti vari. Ma dopo anni di sofferenza economica, di documenti finanziari non approvati, qualche settimana fa, in via Alimena stato scoperto il tesoro che si traduce in un virtuosismo contabile mai apprezzato in passato.
Organico
In tutti questi anni le buone intenzioni, sotto forma di atti, sono entrate ed uscite dalle stanze dei bottoni per pareri, visti, consulenze. Carta, tanta carta e inchiostro. E annunci. Previsioni incerte di spesa, e altre spese che si sono invece rivelate certe per pagare chi ha fatto le previsioni che prevedono tutto tranne la realizzazione effettiva di quanto previsto nelle carte. Adesso, però, dopo il miracolo dei conti a posto, il commissario Antonello Graziano, ha messo mano al piano del Fabbisogno del personale, aggiornando quello già presentato a settembre con le nuove linee guida regionali illustrate nel Dca numero 113, il documento più atteso destinato a governare la risalita dei lea negli ospedali del territorio. La delibera è la numero 1611 firmata il 6 ottobre dal commissario e dai due referenti, quello sanitario, Martino Rizzo, e quello amministrativo, Remigio Magnelli. Grazie all’intervento di Occhiuto la copertura economica per il personale dell’Asp è salita di altri 20 milioni di euro che rendono sostenibile una dotazione organica superiore.
I numeri
Il nuovo piano del fabbisogno del personale dell’Asp di Cosenza prevede un vincolo di spesa complessivo di 277.416.257 euro con una dotazione di organico che lo scorso anno risultava costituito da 4.258 dipendenti (senza la frazione Covid). Entro il 31 dicembre l’Asp dovrà bandire (e non sarà facile) concorsi per assumere 710 nuove figure professionali (tra medici, infermieri, oss, tecnici di laboratorio, autisti di ambulanze, amministrativi ecc.). Le eventuali graduatorie potranno essere utilizzate anche per le immissioni in ruolo del prossimo anno. Pure il 118 è destinato ad essere rafforzato attraverso il reclutamento di 25 infermieri e 15 autisti. Complessivamente, secondo le linee programmatiche del fabbisogno il servizio dovrebbe essere assicurato da 481 dipendenti tra medici, infermieri, autisti e autisti senior. In realtà, la dotazione potenziale si ferma a quota 287 e i 40 nuovi assunti faranno salire il tetto fino a 327, sempre ben lontano dalle previsioni aritmetiche (e per questo, di recente, Graziano ha deciso di spingere sulle croci private). La coperta (che resta corta) è stata disegnata seguendo l’algoritmo delle produzioni di ciascuna specialità. In base al rendimento del reparto, è stata calcolata la sua dimensione organica.