Il problema dei rifiuti caratterizzata da cronica emergenza come quella che ha tenuto nella morsa della spazzatura la città ed il territorio in questi giorni, se da un lato è stato mitigato con una semplice pezza attraverso la soluzione, sicuramente provvisoria, emersa dall’incontro a Catanzaro tra sindaci e Regione di conferire le balle degli scarti della lavorazione dell’impianto di selezione di Bucita al sito di S. Giovanni in Fiore, dopo il confezionamento presso la struttura privata di S. Irene dell’Ecoross, dall’altro lascia in sospeso le questioni riguardanti l’individuazione di siti stabili per il completamento del circuito dei rifiuti e le questioni organizzative ed economiche. Mentre una riflessione a parte riguarda la tassa sulla spazzatura (Tari) che i cittadini versano ai comuni per pagare il servizio. Su questi ultimi aspetti interviene il sindaco Flavio Stasi dopo la soluzione tampone di Catanzaro destinata a mitigare l’emergenza. A questo proposito ritiene in primo luogo immorale che si ponga la questione dei pagamenti ai comuni come avvenuto durante l’ultima crisi emergenziale. Ciò ha offerto lo spunto al primo cittadino di chiarire le varie questioni che sono alla base dell’intera filiera. Precisa subito che «il 90% delle emergenze rifiuti degli ultimi anni è stato causato da questioni tecniche, ovvero dalla quasi totale assenza di siti presso i quali conferire gli scarti di lavorazione». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza