Si è svolta mercoledì sera al teatro Alfonso Rendano la cerimonia finale per la XVI edizione del Premio Cultura Mediterranea promosso dalla Fondazione Carical, guidata da Luigi Morrone. Sul palco, la giuria tecnica e in platea diverse personalità del mondo della letteratura, dell'informazione e dell'impegno civile. Presenti anche diversi studenti liceali appartenenti ad istituti superiori provenienti dalla Calabria e dalla Basilicata. Il Premio, ideato e presieduto da Mario Bozzo, ha una inconfondibile specificità: è un contenitore culturale che, ogni anno, dedica alle due regioni di appartenenza, Calabria e Basilicata, diverse iniziative destinate ad incidere positivamente alla crescita culturale dei due territori. I premiati sono stati: sezione Società civile, Zakia Seddiki; sezione Scienze dell'uomo, Marco Armiero; sezione Narrativa, Mathias Énard; sezione Narrativa giovani, Carola Carulli; sezione Cultura dell'informazione, Francesca Mannocchi (collegata in video dall'Ucraina); sezione Traduzione, Ilide Carmignati; premio speciale Fondazione Carical, Donato Masciandaro. «Siamo alla XVI edizione e a pensarci bene è stata una sfida che 16 anni fa abbiamo lanciato a noi stessi, scegliendo come stella polare del premio, le culture del Mediterraneo, che oggi purtroppo è attraversato anch’esso dalle violenze che caratterizzano il mondo. Il mare nostrum non sarà più centro del mondo ma è ancora luogo di incontro tra culture ed ha comunque tantissime potenzialità. Noi crediamo che possa tornare ad essere faro di civiltà per queste due regioni da cui possono trarre dei vantaggi anche sul piano economico», ha commentato Mario Bozzo. Tema della serata “Il mondo ch'io vorrei”. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza