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Cosenza, Asp e Ao dovranno risarcire i famigliari del giovane deceduto

Lunga battaglia legale per la morte del ventiseienne Mario Tarsitano

Si chiude con la condanna dell’Azienda sanitaria provinciale e dell’Azienda ospedaliera, da parte del tribunale cittadino, la lunga battaglia legale per la morte del ventiseienne Mario Tarsitano. La famiglia dell’uomo – assistita dall’avvocato Massimiliano Coppa – era ricorsa alla magistratura sia per far luce sul decesso avvenuto nel pronto soccorso, che sull’impossibilità, da parte dei periti, di effettuare l’autopsia per il mancato funzionamento delle celle frigorifere dell’obitorio dell’Annunziata. Per quanto riguarda la morte del ventiseinne i giudici hanno accertato una carenza di approfondimenti diagnostici da parte dei medici dell’Asp. Dal processo sarebbe emerso che i sanitari non diagnosticarono in tempo una presunta embolia polmonare. Per questo non vennero approntate tutte le misure necessarie commisurate ai sintomi. L’uomo, che iniziò a sentirsi male cinque giorni prima del suo decesso, venne quindi inviato nel pronto soccorso dell’ospedale civile dell’Annunziata quando era già troppo tardi. La sentenza del tribunale ha attribuito, quindi, la responsabilità del decesso ai sanitari che ebbero in cura il giovane.

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