Cosenza

Mercoledì 25 Dicembre 2024

Cosenza, la bellezza della città vecchia sporcata dai vandali

I passi lenti e le parole appropriate che accompagnavano i loro ragionamenti ti accolgono quando risali per corso Telesio. Aulo Giano Parrasio, Sertorio Quattromani e Bernardino Telesio li immagini a pochi metri da te, mentre discettano di filosofia, storia, letteratura. E, più avanti, quando compare quel monumento alla cristianità che è la Cattedrale, ti sembra di poter scorgere, fiero e impettito, il più grande e eclettico tra gli imperatori di sempre: Federico II di Svevia, detto lo “stupor mundi”. Lui è la, di fronte a te, intento ad assistere, nel 1222, alla consacrazione della struttura religiosa in cui verrà poi sepolto suo figlio, Enrico, inteso come “lo sciancato”. Chiudi gli occhi e sembra che tutto accada di nuovo, proprio davanti a te. Prendi fiato, allughi lo sguardo e riprendi a camminare: poche centinaia di metri e arrivi al cospetto del più bello tra i teatri calabresi di tradizione. Dall’alto è sorvegliato dall’austero castello, mentre gli alberi centenari della Villa vecchia lo osservano ammirati sfidando i venti e le stagioni. Quanta superba bellezza è custodita nella città vecchia! Quante antiche energie ne animano ancora le strade, i palazzi e le piazze. Il degrado non può dunque macchiare un luogo che non è solo della Calabria ma dell’umanità. I rifiuti accatastati nello slargo posto all’inizio di corso Telesio appaiono come un triste monumento all’incuria. Un “monumento” che dev’essere rimosso per levare le ombre sinistre che incombono su tanta bellezza. Non occorre aspettare l’arrivo dei fondi previsti dal ministero dei Beni culturali per rimuovere rifiuti abbandonati da vandali. È una questione di principio e di buone prassi. Non solo: forse è opportuno attivare pure degli strumenti di videosorveglianza per individuare, finalmente, gli autori di tanto scempio.

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