A tre anni dall’atroce delitto del 25enne Luigi Fumarola, ucciso a colpi di arma da fuoco ed abbandonato in una zona impervia sulla strada che dalla vasca del Moccone va verso Serricella, si va facendo strada una pista che gli inquirenti ormai seguono da un po’ di tempo. Il suo corpo martoriato venne ritrovato il giorno di Ferragosto dello stesso anno. Da allora ad oggi stretto il riserbo anche se, tra le maglie della giustizia, faceva breccia una sorte di fiduciosa speranza comprovata da intercettazioni ed una serie di pezzi di un puzzle che andava assumendo forma. L’undici luglio scorso, in occasione dell’inaugurazione di una galleria che ricorda le imprese sportive di Luigi, voluta dal padre, avevamo testualmente affermato che «Ora, tutto è nelle mani della Procura cosentina che, per quello che è dato sapere, stretto è il riserbo, starebbe perseguendo strade ben delineate». Scoperchiato il pentolone, viene fuori che la Dda attenzionava ormai da tempo anche il giro di droga in città e che, da qui a poco, potrebbero esserci, conseguentemente, risvolti importanti.
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