Sulla base della testimonianza di un vicino di casa, il quale ha riferito di avere visto la vittima sabato verso le 17-17.30 in un luogo diverso da quello di ritrovamento del cadavere e di averci scambiato qualche parola, gli inquirenti stanno sovrapponendo tempistiche della morte (si pensa avvenuta verso le 18.30-19 di quello stesso giorno) e distanze percorribili in quel lasso di tempo per cercare di individuare il possibile punto dell’omicidio. E' l'ultimo fronte a cui si sta lavorando per fare luce sulla morte di Felice Orlando, l’operaio 49enne nato a Cosenza, ma da tanti anni residente in Romagna, uscito sabato pomeriggio di casa per andare a caccia, freddato a colpi di fucile e ritrovato senza vita domenica mattina dal padre convivente in un fossato di scolo di un frutteto a poche centinaia di metri dalla sua casa di Castel Bolognese (Ravenna). Il 49enne non aveva il suo fucile accanto (non è stato ancora ritrovato) ma solo i cani a vegliarlo. L’ipotesi che il suo corpo possa essere stato spostato dopo il delitto, deriva dalle prime considerazioni medico legali sui coaguli del sangue e dall’assenza sia di bossoli in zona sia di impronte indicative. Le indagini intanto proseguono soprattutto in ambito venatorio locale: il 49enne del resto è stato centrato da due colpi sparati con un fucile da caccia: uno alla schiena da una distanza di 1,5-3 metri e uno alla nuca da distanza ravvicinata (30 centimetri circa) rivelatosi fatale. Più defilate al momento appaiono le piste che portano a screzi nel contesto agricolo locale per via di danni presumibilmente arrecati da pallini da caccia vaganti ad attrezzatura agricola. I carabinieri del nucleo Investigativo di Ravenna, Nor e Stazione di Castel Bolognese - coordinati dai Pm ravennati Daniele Barberini e Silvia Ziniti -, stanno continuando ad ascoltare cacciatori, vicini di casa, conoscenti, amici, colleghi di lavoro e familiari del defunto per arrivare a delineare un possibile movente.