Cosenza

Lunedì 25 Novembre 2024

Sanità cosentina... a dieta e corsie ospedaliere sempre più vuote: ricambio negato

Il Pronto soccorso dell’“Annunziata” resta un carnaio sovraccarico di storia dove soffrono e lottano quotidianamente medici, infermieri e anime dolenti. La prima linea dell’ospedale hub è il simbolo della resa della sanità a Cosenza e nel resto della Calabria. Nell’ultimo report sul personale sanitario, l’Agenas aveva definito le forze in campo nelle strutture sanitarie della Calabria. In particolare, nel 2020 (è l’ultimo anno di riferimento, risultavano in servizio 3.574 tra medici e odontoiatri e 6.992 infermieri. Numeri crollati negli anni per impossibilità di garantire il ricambio nelle corsie. La fuga dei medici (per il raggiungimento della pensione o per trasferimento) è stata la dinamite che ha provocato il crollo dell’architrave del sistema di cure in Calabria. La curva crepuscolare, poi, all’“Annunziata” ha generato problemi in quasi tutti i reparti, con tanti servizi sospesi per carenza di “camici bianchi”. L’emergenza-urgenza è solo l’area dove le perdite hanno generato disservizi e disagi più evidenti. Ma non è l’unica in difficoltà. Concorsi Difficile credere in una offerta sanitaria migliore in un contesto drammaticamente ancorato ai numeri. Numeri che non tornano, soprattutto, in quei reparti dove si entra attraverso una cruna ristretta dalla mancanza di personale. Non ci sono medici e, soprattutto, infermieri e operatori socio-sanitari. Figure indispensabili per rimettere in piedi la complessa macchina della sanità ospedaliera. Il piano delle assunzioni dell’“Annunziata” prevede il reclutamento di nuovo personale. Ma lo sforzo rimane, per adesso, sulla carta perché l’iter amministrativo finalizzato all’immissione di forze fresche nei ruoli sanitari è un sentiero tortuoso in mezzo a una burocrazia misteriosamente complicata.

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