Il Vescovo porta in dono una crespella calda agli operai in sciopero. Per la terza volta in dieci giorni, mons. Francesco Savino è ritornato a far visita alle maestranze del Consorzio di Bonifica dei Bacini jonici cosentini con sede in città, in stato di agitazione da quasi un mese, portando loro le "zeppole" calde preparate nel borgo antico in onore di san Leonardo.
"Oggi partirò per Roma, ma rimarrò in stretto contatto con la Regione, il Prefetto, il CdA del Consorzio e con i Sindacati, e se domani, al mio ritorno in Calabria, ancora non è stata trovata alcuna soluzione per i lavoratori, da sette mesi senza stipendio, ritornerò qui in mezzo a loro, e se necessario, mi incatenerò fino a quando non verranno pagate tutte le spettanze".
Così il vice Presidente della Cei, accolto con gioia dai lavoratori, sistemati notte e giorno, con il caldo e il freddo e anche la pioggia dell' ultimo week end, con le temperature che hanno avuto dieci gradi di diminuzione, sotto un gazebo messo a disposizione dagli scout, a protestare davanti la sede consortile per difendere i propri diritti. I manifestanti hanno abbracciato l'alto prelato bitontino in segno di riconoscenza. "Meno male che ci siete Voi al nostro fianco", hanno riferito salutando con affetto il Vescovo fatto Popolo, accompagnato nell' occasione dal suo segretario personale don Nunzio Laitano e da don Michele Munno parroco della Parrocchia dedicata a San Vincenzo Ferrer. Savino che ha mangiato anch'esso un "crispo" caldo insieme a loro, si è detto pronto a tutto pur di vedere risolta la situazione.
"Mi duole il cuore, non è possibile vedervi ancora qui, senza le vostre famiglie, lontani da casa e senza soldi, dopo aver lavorato utilizzando anche l'auto a vostre spese. Questa non è democrazia, tutto questo non è più accettabile. La Regione, il Consorzio e i sindacati devono trovare subito un accordo che garantisca il salario arretrato e quello dei mesi che verranno". Savino parla come fa il padre con un figlio, è mortificato si vede dal volto provato anche dalla stanchezza a seguito dei numerosi impegni quotidiani, ma non si da per vinto, non accetta che questa ingiustizia sociale vada ancora avanti.
"Gli operai vanno pagati, oggi stesso. Stanno già attendendo troppo tempo per vedersi riconosciuti i loro sacrosanti diritti. I tempi sono scaduti abbondantemente, il tempo dell'attesa è terminata da un pezzo, oggi servono atti concreti, oggi serve pagare gli stipendi arretrati. Altre perdite di tempo, non sono più accettabili". Strette di mano e abbracci, gli acquaioli hanno ringraziato don Ciccio che li ha salutati ad uno ad uno, ripetendo fino ad arrivare all'auto per far ritorno a Cassano, che "il Vescovo è con voi, non sentitevi mai soli perchè sono dalla vostra parte e metterò a disposizione la mia persona, per aiutarvi in questa lotta democratica e civile, affinché presto, prestissimo vi verranno accreditate le vostre spettanze". Amen.
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