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Appalti pubblici a Rende, l’ex assessore Munno sceglie di parlare. E si difende

Lungo faccia a faccia del politico con il giudice

Pino Munno

Pino Munno sceglie di parlare. E di difendersi. Il faccia a faccia con il gip di Cosenza, Piero Santese, è l’occasione che aspettava per chiarire la propria posizione. L’interrogatorio dura a lungo (3 ore) e l’ex assessore di Rende, assistito dall’avvocato Sabrina Rondinelli, chiarisce la propria posizione producendo una valanga di atti. La posizione di Munno è tra le più apparentemente complesse dell’inchiesta. L’ex amministratore è l’unico dei politici finito agli arresti domiciliari. Il Gip gli ha posto molte domande ricevendo altrettante risposte. La posizione dell’esponente politico sarà al vaglio del Tdl di Catanzaro martedì 22.
Quella di ieri è stata una giornata intensa a palazzo di giustizia. Prima di Munno, infatti, sono comparsi davanti al magistrato altri otto indagati, in gran parte imprenditori che, però si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Si tratta di: Giovanni Motta, Alessandro Sturino, Bruno Marucci, Emilio e Gianluca Bruni, Pietro De Rose, Pietro Salituro e Roberto Beltrano. La scelta del silenzio potrebbe essere funzionale a un successivo ricorso al Tribunale della libertà di Catanzaro. Il collegio di penalistica he li assiste è composto dagli avvocati Vincenzo Belvedere, Nicola Caratelli, Maurizio Nucci, Francesco Chiaia, Gabriele Volpe e Nadya Vetere.

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