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Paola, il sindaco Politano: la tassa di soggiorno servirà ad investire nel turismo

L’amministrazione tira un primo bilancio. Rintuzzata l’opposizione: non servono barricate

L’amministrazione va avanti e si difende dagli attacchi dell’opposizione. Nonostante la bufera del caro tasse si fa presente come «sentiamo la fiducia dei cittadini». In una nota stampa la squadra guidata da Giovanni Politano parla di gestione oculata «ci stiamo focalizzando sulle situazioni da affrontare senza pensare a tornaconti elettorali e senza paura di adottare provvedimenti in parte osteggiati, ma necessari». Un esame che parte innanzitutto per fare chiarezza. «È giusto - rileva la Giunta - ripristinare la verità, spesso distorta da strumentalizzazioni e polemiche alle quali non badiamo».

L’amministrazione risponde alle critiche della minoranza e puntualizza: «sul bilancio le parole contenute nel parere dei revisori dei conti evidenziano perfettamente lo stato attuale dell'ente. Abbiamo ereditato un comune deficitario, ma, nonostante tutto, il parere dei revisori, in sede di approvazione del bilancio di previsione, è cautamente favorevole. La verità è che abbiamo evitato un terzo dissesto per la città, e lo abbiamo fatto in silenzio, senza disamine politiche su eventuali responsabilità». Sono passati quattro mesi: «abbiamo certificato debiti fuori bilancio, discusso ed approvato in aula due bilanci, cosa che non avveniva da decenni a Paola. Ovviamente le forze di minoranza hanno posizioni contrastanti, ma la politica delle barricate non serve». La maggioranza mette poi in evidenza come l'imposta di soggiorno «non può essere un deterrente per la crescita della città. A Paola ci sono tante strutture ricettive che ospitano decine di migliaia di presenze. L'imposta di soggiorno è una misura varata in tantissime altre località calabresi.

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