Francesco Adduci resta in carcere. Il gip del Tribunale di Catanzaro, Chiara Esposito, ha sciolto la riserva confermando la misura cautelare in carcere per il cinquantaseienne cassanese arrestato martedì scorso, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Catanzaro, nell'ambito delle indagini, tuttora in corso, sul duplice omicidio avvenuto il 4 aprile scorso ai danni di Maurizio Scorza, 57 anni, di Cassano, e di sua moglie, la trentottenne tunisina e Hanene Hedhli. Gli avvocati Andrea Garofalo e Salvatore Sangiovanni, entrambi del foro di Castrovillari, difensori di Francesco Adduci, hanno fatto già sapere che presenteranno ricorso al Tribunale della Libertà. Il cinquantaseienne cassanese, da ritenersi innocente fino a sentenza passata in giudicato, è stato arrestato «sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di concorso, con soggetti allo stato ignoti, in duplice omicidio con l'aggravante della premeditazione, nonché del metodo mafioso e dell'agevolazione mafiosa». Per gli inquirenti avrebbe attirato «con l'inganno Maurizio Scorza all'interno del proprio podere, ove poi quest'ultimo trovava ad attenderlo i propri sicari».
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