Il lamento fastidioso delle auto in colonna su strade ridotte a una fornace è il simbolo di una svolta ecologica che rimane sospesa in un campo minato. Cosenza è restia ad abbandonare le auto e la tendenza al delirio è dimostrata da quello che accade praticamente su ogni strada cittadina. Certo, i riconoscimenti nazionali continuano a premiare il modello di sostenibilità già avviato ma servirà ancora tempo per convertire l’ideologia della mobilità in qualcosa di diverso. Del resto, proprio Legambiente ha consegnato a Cosenza un dato sull’indice di motorizzazione tra i più alti d’Italia: 72 auto circolanti per 100 abitanti. Solo attraverso i numeri si comprende, allora, perché, rabbia e impotenza sono optional di serie montati, praticamente, su tutte le vetture che quotidianamente sono costrette a infilarsi in quell’imbuto che sono le vie del centro. Dati che si aggravano nelle stime dell’Osservatorio Pums (progetto che vede Cosenza come partner), sulle strade cittadine circolano 46.793 vetture che corrispondono a un indice di 73,4 macchine per abitante. Sono ben 28.870 gli spostamenti sistemici, di cui 10.559 sono per motivi di studio mentre gli altri 18.311 sono ispirati da motivi di lavoro. Insomma, tanti, troppi mezzi attraversano le strade di Cosenza, sempre meno disposta a sopportare una mobilità in forma strettamente privata.
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