Non si può attendere un disastro annunciato senza provvedere con gli opportuni interventi a porre in sicurezza torrenti e fiumi che attraversano il territorio, già responsabili di alluvioni e disastri, e dopo anni di denunce risultano ancora estremamente pericolosi per la gravi falle che essi presentano. Tra i principali corsi d’acqua potenzialmente responsabili di nuovi eventi disastrosi da tempo vengono indicati il fiume Crati che presenta gli argini rotti, il torrente Colagnati. Qui permangono due briglie squarciate costruite, anni fa, per contenere la potenza delle acque provenienti da monte, consentire ai proprietari di attingere acqua, attraverso le condotte realizzate dal Consorzio di Bonifica, anche queste rese inutilizzabili, per irrigare i poderi e per evitare che a valle creassero disastri nell’intera valle di scorrimento, che si trova ad est dell’ex comune di Rossano, dove vi sono numerose abitazioni e poderi, e dove alcune famiglie, durante il temporale di tre giorni fa sono rimaste isolate senza subire danni, per fortuna, le persone. Da tempo gli abitanti delle contrade Colagnati, Nissa e Crocicchia si rivolgono alla Regione ed ai vari enti regionali preposti alla salvaguardia del territorio, con particolare riguardo al dissesto idrogeologico, ma fino ad oggi non hanno ricevuto risposta o attenzione rispetto a quanto segnalato. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza