Cosenza

Martedì 24 Dicembre 2024

Rende, come sbarrare il passo ai piani finanziari delle cosche

Aldo Ferrara, Nicola Gratteri e Nicola Paldino

I soldi “sporchi”. Le inchieste della Dda di Catanzaro - la più recente è “Reset” culminata nella emissione di 202 misure cautelari - hanno dimostrato come le cosche nel Cosentino tentino di riciclare il denaro acquisito attraverso il traffico di droga, le estorsioni e l’usura. Il ruolo degli istituti di credito appare in questo senso molto delicato. Il tema è stato trattato recentemente dal procuratore distrettuale, Nicola Gratteri, nel corso di una iniziativa promossa a Rende da Nicola Paldino, presidente di Bcc - Medio Crati. Al convegno-confronto ha preso parte anche il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara. A Paldino abbiamo posto alcune domande per capire cosa viene fatto per arginare le infiltrazioni criminali. E quanto costa in termini di risorse umane una concreta azione di contrasto. In che modo, le banche contrasta la corruzione e la criminalità organizzata? Mediocrati segue le migliori prassi operative dettate dalla Vigilanza e dalla Capogruppo Iccrea ed è in prima linea nel garantire alla società civile che le transazioni economiche che passano attraverso i nostri canali sono lecite e corrette. Il comparto AML, acronimo inglese che identifica le attività di antiriciclaggio, è diventato molto costoso per le banche, perché ci vuole un grosso impegno organizzativo ed economico per garantire un efficace presidio. Mediocrati si ritiene efficiente nella sua azione di contrasto al riciclaggio? Premesso che il settore è in continua e costante trasformazione, soggetto ad azioni esterne potenzialmente senza limiti, posso assicurarle che Mediocrati è una banca che impiega molti uomini, strumenti e mezzi economici. In termini di risorse umane, negli ultimi due anni, la Banca ha coinvolto circa 70 persone. Dai funzionari, impiegati a tempo pieno nel presidio antiriciclaggio, fino ai direttori di filiale che si dedicano ogni giorno a questo genere di attività. Con riferimento al costo, queste attività, compresi i tanti corsi di formazione e i mancati introiti relativi ai numerosi rapporti chiusi, sono molto onerose. Costituiscono un peso importante e comportano anche un grande sacrificio organizzativo, che sottrae tempo e risorse alle attività commerciali che sono il core business della Banca. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

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