C’è un’altra versione, che sembra essere molto credibile, e che potrebbe spiegare diverse cose in merito al presunto stupro che tanto ha fatto parlare in questi giorni non solo nel cassanese ma nell’intera Sibaritide e nell’Alto Ionio. È pare essere questa la pista che più ha convinto il Gip del Tribunale di Castrovillari, Lelio Festa, che ha sì confermato il fermo del 35enne di origini rumene accusato della violenza ma, allo stesso tempo, lo ha rimesso in libertà perché la versione rilasciata della minorenne, anch’essa di origini rumene, dopo gli interrogatori di rito, sembra essere molto debole. Potrebbe essersi inventata tutto, infatti, la ragazza di 16 anni scoperta in auto con quello che, all’esito dei successivi controlli, è risultato essere l’ex compagno della madre naturale. I due si sarebbero lasciati solo tre mesi fa. Riavvolgendo il nastro, i fatti iniziano la sera dello scorso mercoledì 7, il 35enne e la 16enne si incontrano – non è chiaro se fossero anche arrivati insieme – e passano una serata in discoteca nel comune di Corigliano-Rossano. Sulla strada del ritorno l’uomo – secondo quanto raccontato dalla ragazza – avrebbe usato una scusa per appartarsi in una stradina sita tra Sibari (frazione del comune di Cassano) e Villapiana e la avrebbe costretta – sempre a suo dire – a consumare un rapporto sessuale senza il suo consenso. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza