Mancano camici bianchi. Negli ospedali, sulle ambulanze del 118 e nelle postazioni delle guardie mediche del litorale cosentino. Ad Acquappesa la guardia medica - ad esempio - è assente ormai da un mese come ha giustamente denunciato la minoranza consiliare. E anche se il sindaco rassicura di essersi interessato alla questione è ben chiaro che la soluzione non è affatto dietro l’angolo.
Non va meglio nei 118 del Tirreno cosentino (che sulla carta dovrebbe contare su quattro postazioni) dove mancherebbero in totale rispetto al passato almeno dieci medici. Una penuria che preoccupa e non poco il sindacato dei medici italiani.
Torniamo alle guardie mediche.
«Molte postazioni - spiega il presidente nazionale emerito del sindacato Cosmo De Matteis - sono senza o con pochi medici. Come servizio secondo programma nazionale verrà abolito. Si stanno preparando delle riforme. In Calabria vi saranno - come del resto ha affermato anche il governatore della Regione Calabria, Roberto Occhiuto - le Case della Salute e Centri di aggregazione dei medici di famiglia. De Matteis è dell’avviso che la situazione sarà identica poi alla Lombardia dove «hanno tagliato i nastri di molte Case della Salute ed ancora oggi esistono strutture senza medici infermieri e specialisti. Se sono necessari in Calabria medici cubani - si chiede - dove si riuscirà a trovare il personale per queste strutture? Ovviamente tutti i pazienti che dovrebbero andare presso le future Case della Salute si riverseranno poi nei Pronto soccorso che diventeranno gironi infernali con barelle nei corridoi e lunghe attese».
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