Resta in carcere Francesco Cufone, 32 anni, arrestato nell’ambito della operazione del 6 dicembre scorso che ha visto emettere dodici misure cautelari, 6 delle quali in carcere, eseguite dai carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano, per una serie di reati tra cui l’omicidio di Pasquale Aquino, il tentato omicidio di Cosimo Marchese e reati che vanno dall’occultamento di armi clandestine, spaccio di droga, estorsioni e danneggiamenti, con l’aggravante di aver compiuto tali reati con metodo mafioso. Cufone, difeso dall’avvocato Antonella Ferrigno aveva fatto ricorso al tribunale del riesame i cui giudici si sono espressi in questi giorni. Il trentaduenne è accusato, in concorso con altri, anche di aver nascosto delle armi in un casolare abbandonato di contrada Fabrizio. Proprio in quell’arsenale scoperto dai Carabinieri sono state trovate le armi utilizzate per l’agguato mortale di Pasquale Aquino, nonché per il tentato omicidio di Cosimo Marchese miracolosamente scampato alla raffica di colpi che lo ha sorpreso sulla strada di ritorno verso casa. Oltre a Cufone aveva presentato istanza al tribunale del riesame anche Bruno Arturi 19 anni, difeso dall’avvocato Antonio Pucci, che in sede di interrogatorio di garanzia, a differenza della maggior parte degli indagati, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, aveva deciso di rispondere e si era dichiarato innocente ed estraneo a tutti i reati a lui contestati.
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