Sanità, cosi non va. Per niente. Il servizio fa acqua da tutte le parti e nonostante la buona volontà di medici, infermieri ed operatori socio sanitari, purtroppo i mezzi e gli uomini a disposizione sono troppo pochi per poter garantire prestazioni degne di questo nome. L’ultimo flop nei giorni scorsi. E sa dell’incredibile. Infatti da quello che si è appreso, per trasportare un paziente ricoverato nell’Unità di Lungodegenza guidato dal primario Dino Filomia, è stato necessario l’arrivo di un'ambulanza niente di meno che, dalla postazione di San Sosti, a 77 chilometri di distanza, oltre un’ora di strada, dal “Guido Chidichimo”. I fatti. I valenti e mai domi camici bianchi che operano al primo piano della struttura trebisaccese, da giorni avevano richiesto ed ottenuto dall’Unità di Radiologia del nosocomio “Ferrari” di Castrovillari, presidio ospedaliero collegato con quello cittadino, la disponibilità dei colleghi della città del Pollino, di sottoporre una donna in gravi condizioni, ricoverata in Medicina di Trebisacce, ad una Tac addome con mezzo di contrasto, esame che purtroppo in mancanza di anestesisti non è possibile effettuare al Chidichimo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria