Un poeta del... mondo. Dante Maffia, scrittore, docente, letterato e intellettuale fieramente figlio della provincia di Cosenza, sarà destinatario di un riconoscimento speciale dall’altra parte dell’emisfero: in Giappone. Il 25 gennaio, infatti, sarà a Kyoto, antica capitale nipponica, dove è stato istituito un Premio letterario in suo onore. Se non fosse vero sembrerebbe una fiaba: i giapponesi riconoscono all’intellettuale calabrese il merito di aver creato delle “haiaku” - cioè una composizioni poetiche fatta di cinque, sette e cinque versi - ritenute di particolare pregio dal mondo accademico del colosso asiatico. La cosa assolutamente straordinaria è che il Premio gli è stato intitolato nonostante sia ancora vivo (per fortuna). Per tradizione consolidata, infatti, i premi di poesia vengono chiamati con i nomi dei poeti trapassati.
Dante Maffia, a dire il vero, è conosciuto e ammirato in molti Paesi stranieri: dalla Romania alla Spagna, dalla Germania alla Serbia, dall’Ungheria alla Bulgaria, dagli Stati Uniti all’America Latina. Nonostante la celebrità, tuttavia, Maffia è sempre rimasto ancoratissimo alla sua terra di origine e alla gente che l’ha visto crescere e affermarsi. Sorridente e umile, il poeta può essere considerato un “antidivo” per antonomasia.
Nell’isola degli imperatori e delle tradizioni millenarie, l’intellettuale cosentino sarà ricevuto sia dal sindaco che dal Governatore della meravigliosa “Città dei giardini”. Con lui ci sarà Francesco Perri, docente e scrittore, suo amico da sempre, al quale è stato affidato il compito di svolgere una relazione sulla produzione letteraria dell’autore.
L’onore riservato dai giapponesi a Dante Maffia, originario di Roseto Capo Spulico, riempie di gioia e soddisfazione tutto il mondo culturale del Cosentino (e non solo). I festeggiamenti che gli saranno riservati in Oriente nelle prossime settimane, confermano la bontà della candidatura dell’intellettuale calabrese al Premio Nobel avanzata negli anni scorsi da una schiera di letterati italiani e stranieri.
La poetessa Mariko Sumikura ha tradotto in giapponese, in circa trenta volumi, i sedicimila “haiku” composti da Maffia negli ultimi decenni. Si tratta di versi poetici, in cui emergono prepotentemente la Calabria e le aree magnogreche ioniche; Matera con il fascino dei suoi Sassi; le grotte in cui abitarono in Calabria gli antenati e, poi, Kyoto, luogo d’elezione, di affinità, di bellezza suprema di cui è riuscito a sentire la dolcezza e il profumo attraverso i “giardini incantati” simbolo della città nipponica.
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