L'ex consigliere regionale progressista, Giuseppe Aieta, già sindaco di Cetraro, è stato sottoposto da oggi a divieto di dimora in Calabria e obbligo di residenza in altra regione. Lo ha deciso il Gip di Paola, accogliendo la richiesta di misura avanzata dal procuratore paolano Pierpaolo Bruni e dal pm Esposito.
Aieta, che si protesta innocente ed è difeso dall'avvocato Vincenzo Adamo, è indagato per voto di scambio e corruzione elettorale in relazione alla proroga di gestione delle Terme Luigiane di Guardia Piemontese concessa al momento della fine della originaria concessione alla società che ne era beneficiaria.
Secondo la Procura, Aieta sarebbe intervenuto nella sua veste politica ottenendo in cambio il sostegno elettorale dei dipendenti delle Terme misure cautelari, respinte dal Gip, erano state chieste nei confronti del sindaco di Acri che lavorava nella struttura regionale di Aieta all'epoca dei fatti, del responsabile della gestione delle Terme e del presidente del comitato dei lavoratori.
Oltre Aieta, risultano indagati anche i sindaci di Acri e Longobucco Pino Capalbo e Giovanni Pirillo; l’imprenditore coriglianese Giuseppe Salvatore Franco Chiaradia, Emilio Morelli di Cosenza, marito di una consigliera comunale di Roggiano Gravina, nel Cosentino, Dante Ferrari, Mario Schiavoni e Giuseppe Tucci.
Per tutti gli altri le richieste sono state rigettate
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