Un duello infinito. Combattuto a suon di verbali, dichiarazioni e carta bollata tra l’ex presidente della Corte di assise di Catanzaro, Marco Petrini e l’avvocato del foro di Cosenza, Marcello Manna. Entrambi sono a giudizio davanti al Gup di Salerno per corruzione.
Petrini ha infatti accusato Manna di avergli consegnato delle somme di denaro per “aggiustare” il processo in cui era imputato di concorso in omicidio il boss di Rende, Francesco Patitucci.
L’episodio è stato ricostruito dai magistrati salernitani, prima diretti da Luca Masini e poi da Giuseppe Borrelli, nell’ambito della inchiesta “Genesi” arrivata come una valanga sul sistema giudiziario catanzarese nel 2020. Il giudice (poi sospeso dal Consiglio superiore della magistratura) è stato condannato in primo e secondo grado a quattro anni e quattro mesi di reclusione per atti corruttivi relativi ad altre vicende; il penalista è stato invece interdetto dalla professione (il provvedimento è stato revocato poche settimane addietro) per via delle accuse lanciate dal togato in relazione al processo Patitucci prima in fase di indagini preliminari e, poi, nel corso di un incidente probatorio svoltosi nella città campana.
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