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Rende, la svolta di Manna in tre mosse. Psc, conti al sicuro e... dimissioni

L’indiscrezione circola con insistenza da giorni in Municipio. Il primo cittadino intende approvare il Piano strutturale guidare il Comune fuori dal pre-dissesto prima di uscire di scena

Il sindaco di Rende Marcello Manna

Una folle idea oppure una nuova operazione politica in vista delle prossime amministrative cittadine? Nulla di ufficiale, ovviamente. Ma dalla casa comunale rimbalzano da giorni notizie che potrebbero aprire scenari politici inaspettati. La decisione, laddove fosse assolutamente confermata, è quella di approvare due importantissimi punti del programma di Manna, cioè a dire Psc e fuoriuscita dal pre-dissesto, per poi anticipare mosse e posizioni e dimettersi prima del tempo. Tutti a casa, altro che resistenza? Probabile ma tutto da confermare. Indiscrezioni comunali che fanno riflettere, però. Partiamo dal Psc: il piano strutturale è in attesa di essere approvato in aula. Si attende una risposta da parte dell’ex Genio Civile per poi procedere spediti in Consiglio comunale ed approvare una delle cose politicamente più significative per un ente. Per di più a Rende: una città che, da sempre, è oggettivamente riconosciuta come urbanisticamente perfetta. Quantomeno rispetto a Cosenza ed alle altre città del Sud. Stesso discorso per il Piano di Riequilibrio. Se la città dei Bruzi esulta per la scelta di aderire; a Rende si attende di inviare la relazione semestrale alla Corte dei Conti e poi sperare in un pollice all’insù che risulterebbe storico. «Due punti strategici, propedeutici alla campagna elettorale con cui chiedere ai cittadini di votare chi, di questa attuale amministrazione, intende ripresentarsi», è il ragionamento di un addetto ai lavori e, sinceramente, anche di qualche consigliere comunale. Il sindaco Manna, attualmente obbligato dal divieto di dimora in città, spariglierebbe le carte. Politiche e, chissà, anche giudiziarie. Soffermiamoci sulle prime: se si portano all’incasso Psc e Piano di riequilibrio, si potrebbe dire alla città che «è pur vero che ci sono stati problemi in questi anni, ma abbiamo operato per riequilibrare posizioni e soprattutto le casse dell’ente».

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