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Scuola a Cosenza, rafforzato l’organico dei docenti di sostegno

Altri 53 posti in deroga autorizzati dall’Ufficio scolastico regionale, nel Cosentino il contingente più cospicuo: +14. Al via ricorsi mirati a stabilizzare i prof di religione

Buone notizie per i docenti precari di Sostegno della provincia di Cosenza come del resto della Calabria. L’Ufficio scolastico regionale ha dato il via libera a un’ennesima autorizzazione di posti in deroga, per i quali perciò non è possibile procedere all’assunzione ma possono essere utilizzati sono per supplenze, ovviamente sino al termine dell’anno scolastico. L’Usr ha proceduto all’integrazione in seguito alle richieste dei vari dirigenti scolastici, i quali, a loro volta, hanno dato seguito alle sollecitazioni delle famiglie. Tutte le richieste dei cinque Ambiti territoriali provinciali sono state rispettate, anche perché, è precisato nel provvedimento dell’Usr, «lo stato di disabilità è certificato e documentato agli atti delle istituzioni scolastiche richiedenti, ai sensi della vigente normativa».

Diamo i numeri

Sono 53 in tutta la Calabria i nuovi posti in deroga per i docenti di Sostegno autorizzati con questa ennesima integrazione decisa dall’Ufficio scolastico regionale (complessivamente sono 8.044 i posti di sostegno autorizzati per l’anno scolastico 2022/2023). A livello provinciale, il contingente più cospicuo spetta a Cosenza con 14 nuove cattedre (2.976,5 in totale). A seguire Catanzaro con +13 (1.237 complessivamente), Crotone con +12 (666), Reggio Calabria con +11 (2.572 in totale) e infine Vibo Valentia con +3 posti in deroga (592,5).

Insegnanti di religione

Anche in Calabria e nel Cosentino la Uil Scuola Rua ha lanciato l’iniziativa d’un ricorso (collettivo o individuale) riservato ai precari di Religione con almeno 36 mesi di servizio e mirato alla stabilizzazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato con eventuale e contestuale risarcimento del danno. Sempre per gli insegnanti di religione cattolica è possibile aderire anche a un secondo ricorso per l’ottenimento della carta docente.
Divario crescente Strada in salita per la scuola italiana, che ancora presenta forti ritardi sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici e sull’efficientamento energetico, accompagnati da un divario crescente tra le scuole del nord, quelle del sud e delle isole. È quanto ha denunciato ieri Legambiente con la XXII edizione di “Ecosistema Scuola” in cui fa il punto, con dati riferiti al 2021, sullo stato di salute di 5.616 edifici scolastici di 94 capoluoghi di provincia - tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado - frequentati da una popolazione di oltre un milione di studenti.
Anche se negli ultimi cinque anni (2017-2021), a livello nazionale, il 59,3% degli edifici scolastici ha beneficiato di interventi di manutenzione straordinaria, nel 2021 il 30,6% delle scuole necessita ancora di interventi straordinari. Dato quest’ultimo che al sud sale al 36,8% e nelle isole al 53,8%. Sempre negli ultimi cinque anni, per quanto riguarda le indagini diagnostiche dei solai, risultano eseguite solo nel 30,4% degli edifici, dato che scende nelle Isole al 18,8%.

 

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