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Mirto Crosia, incendiata la casa estiva del sindaco. La vicinanza della politica

Incendiata per la seconda volta in cinque anni la casa estiva del sindaco di Mirto Crosia Antonio Russo. La scoperta è stata fatta dai familiari questa mattina, i quali recandosi nell'abitazione l'hanno trovata ancora fumante. L'incendio si sarà consumato sicuramente nella notte distruggendo tutto quanto era custodito all'interno della casa che sorge sul lungomare di Centofontane. Al momento il sindaco è fuori sede e quindi sono stati i familiari a recarsi alla stazione dei carabinieri di Mirto Crosia sporgendo regolare denuncia anche se pochi dubbi rimangono sulla matrice dolosa dell'accaduto.

Tavernise (M5S): solidarietà al sindaco di Crosia per il vile atto intimidatorio

“Esprimo massima solidarietà al sindaco di Crosia, Antonio Russo, e alla sua famiglia per il vile atto intimidatorio di cui sono rimaste vittime. Ignoti, nella notte, hanno dato fuoco all'abitazione estiva del primo cittadino. Al di là delle diverse posizioni politiche, non posso che prendere posizione contro manifestazioni del genere che deviano dalla democratica dialettica politica. Sono profondamente sconcertato dall’accaduto, che si ripete a distanza di pochi anni, e mi auguro che le Forze dell’Ordine individuino immediatamente i responsabili”.

Molinaro: la condanna del vile atto e la solidarietà al sindaco

“Esprimo la più ferma e dura condanna per il grave e vile atto, tra l’altro non è la prima volta che accade,  che ha colpito il sindaco di Crosia (CS) Antonio Russo. A lui, alla sua famiglia e alla comunità vanno  i sentimenti di vicinanza e attiva solidarietà.  Quando poi ci si accanisce sulla casa, vengono colpiti i sentimenti intimi di una intera famiglia.. Evidentemente a qualcuno da fastidio la capacità del sindaco di coniugare democrazia, rispetto delle regole e capacità amministrativa. Conosco e apprezzo le sue qualità umane e professionali e per il suo indefesso impegno a servizio delle Istituzioni e dei cittadini". Lo ha affermato Pietro Molinaro Presidente Commissione consiliare “Contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa”.

"Questi atti vili e di barbarie che ormai si susseguono verso gli amministratori, sono in allarmante crescita e segnano un pericoloso salto di qualità nelle minacce verso chi mette in campo competenze e valori importanti di buona amministrazione. Chi vuole continuare a fare sporchi interessi sulla pelle di una comunità non deve avere spazio e tregua. I calabresi non intendono cedere il passo a questi criminali che agiscono nel buio. I sindaci in particolare in questo momento sono impegnati a realizzare il riscatto civile e socio-economico e culturale  e lavorano per garantire legalità e trasparenza. Gli inquirenti faranno luce su quanto successo ma per intanto siamo con te , caro Antonio per un futuro migliore per Crosia e per la Calabria tutta.

Papasso (sindaco di Cassano e presidente f.f. Anci Calabria): “I sindaci calabresi chiedono più protezione”

"Abbiamo appreso con stupore e sgomento del vile atto subito da Antonio Russo, sindaco di Crosia, cittadina della fascia jonica cosentina con poco meno di 10mila abitanti, al quale ignoti, hanno incendiato l’abitazione estiva. Un chiaro atto di matrice dolosa - ha commentato Giovanni Papasso, sindaco di Cassano e consigliere nazionale Anci delegato a traghettare l’Associazione regionale dei Comuni in attesa delle nuove elezioni di febbraio - sul quale sta indagando la magistratura insieme alle forze dell’ordine e nelle quali riponiamo massima fiducia ma l’Anci Calabria e tutti i sindaci che vi aderiscono non vogliono rimanere in silenzio e gli esprimono la propria solidarietà e vicinanza. Ho già sentito telefonicamente il collega Russo - ha commentato Papasso - ma tutti insieme gli esprimiamo solidarietà. Chi rappresenta le istituzioni è costretto a subire atti vandalici e danneggiamenti. Non è il primo caso e chiediamo più protezione e di essere salvaguardati maggiormente. Nell’ultimo report del Ministero dell’Interno, nei primi nove mesi dello scorso anno, si sono registrati 50 casi di intimidazione ad amministratori pubblici. “Un dato che - ha insistito Papasso - seppur in discesa rispetto al rilevamento dell’anno precedente, deve farci riflettere e tenere alta l’attenzione. I sindaci rappresentano il primo avamposto dello Stato sui territori, motivo per cui sono esposti. Dove c’è impiego di risorse pubbliche c’è l’interesse del malaffare. Qui nascono le intimidazioni. Per questo – conclude Papasso – chiediamo a magistratura e forze di polizia di mantenere alto il livello di vigilanza. Noi faremo la nostra parte non solo non abbassando la guardia, ma anzi, rendendo ancora più stretti gli scambi di informazioni e il coordinamento delle azioni con loro ed erigendo un muro invalicabile contro il malaffare ed ogni tipo di criminalità”.

La solidarietà di Franz Caruso

Sono vicino all’amico e collega Antonio Russo, sindaco di Crosia per il vile atto intimidatorio subito la scorsa notte. Un gesto ignobile e codardo che condanno con forza”. E’ quanto afferma il sindaco di Cosenza Franz Caruso esprimendo solidarietà personale oltre che istituzionale al sindaco di Crosia, a cui ignoti hanno incendiato l’abitazione estiva. “Conosco bene Antonio, verso cui nutro sentimenti di amicizia sincera e fraterna – prosegue Franz Caruso – e sono certo non si lascerà condizionare da questo vile atto, proseguendo nella sua azione amministrativa con la responsabilità, l’impegno e la passione di sempre.  Vicinanza e solidarietà anche a tutta la comunità di Crosia, che è dinamica ed accogliente, e non può essere in alcun modo mortificata da queste azioni criminali. Crosia e la sua gente da oggi in poi sono chiamate a difendere  con maggiore forza e determinazione la compagine sociale e la dialettica democratica nel proprio territorio. In quest’azione Cosenza sarà presente e partecipe. Sin da subito, sono disponibile ad intraprendere ogni iniziativa che in questo contesto Antonio Russo e la sua Amministrazione riterranno opportuno portare avanti a favore della legalità e contro ogni forma di sopruso e violenza. Sull’accaduto – conclude il Primo Cittadino di Cosenza – stanno indagando le forze dell’ordine che, sono certo, faranno piena luce assicurando i colpevoli alla giustizia”.

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