La criminalità rialza la testa. Bus dati alle fiamme, bombe fatte esplodere davanti alle strutture sanitarie private, stabilimenti balneari incendiati, lussuose barche mandate in cenere dentro il maggiore porto della zona, bottiglie di benzina e proiettili per pistola seminati vicino alle serrande degli esercizi commerciali e all’ingresso dei cantieri edili: il Tirreno cosentino ripiomba nel clima di terrore degli anni 80 del secolo scorso. L’ultimo attentato è stato compiuto, l’altra notte, contro la più importante azienda di trasporti della zona: la “Preite” che collega i centri costieri con il capoluogo di provincia e il resto della regione. Tre autobus della ditta di autoservizi sono stati divorati dal fuoco nel parcheggio di piazza Caravaggio a Diamante. I mezzi sono andati completamente distrutti nonostante l’intervento dei vigili dl fuoco. Un atto intimidatorio gravissimo compiuto nella cittadina tirrenica che è una delle aree di maggior affluenza turistica del Cosentino. Uno sfregio all’intera comunità come si comprende leggendo la dichiarazione rilasciata dal sindaco, l’ex senatore Ernesto Magorno. «Il grave atto intimidatorio perpetrato ai danni dei bus della società Preite, che si aggiunge ad altri accaduti sul nostro territorio, ha la nostra condanna più ferma» afferma l’ex parlamentare «e richiama una risposta comune di tutte le istituzioni del comprensorio. Per questo ho chiesto ai sindaci del territorio un incontro finalizzato ad un’azione forte e sinergica, confidando al contempo nel lavoro delle Forze dell’Ordine e della Magistratura». Il 15 ottobre scorso un altro mezzo della “Preite” era stato incendiato a Scalea. Nella notte in cui sono stati bruciati i pullman a Diamante, qualcuno ha contestualmente lasciato davanti a un supermercato di Guardia Piemontese una molotov e un pugno di proiettili: un messaggio inequivocabile che reca la “firma” del racket. Poche settimane prima, analogo “regalo” era stato fatto ai titolari di un altro negozio del piccolo centro che ospita la Terme Luigiane. Ma l’elenco delle intimidazioni, cui ha fatto riferimento Magorno, è lungo e articolato. Cominciamo da Cetraro dove pochi giorni addietro sono state bruciate, nel cortile dell’ospedale, le autovetture di due infermieri. Nella cittadina, lo scorso anno, erano stati manomessi gli impianti di videosorveglianza nel centro storico eppoi, in agosto, fatta esplodere una bomba sotto l’auto di un ristoratore; a giugno, invece, era stata ridotta in cenere la barca di un importante medico locale ch’era ormeggiata nel porto e due settimane dopo qualcuno aveva tentato di assassinare a colpi di kalashnikov il titolare di una palestra che negli anni precedenti aveva ucciso per legittima difesa un rapinatore. A aprile era stato infine gambizzato un pescatore locale. Nel gennaio del 2022 sono stati invece incendiati due lidi a Santa Maria del Cedro e a Guardia Piemontese. Un pò più a sud, a Fuscaldo, sono stati dati alle fiamme - nel dicembre dello stesso anno - lo scuolabus della ditta che si occupa del trasporto dei bambini-studenti e un camion comunale posteggiato nel cortile di una scuola. Non solo: qualcuno ha pure squarciato le gomme di un mezzo municipale destinato alla raccolta dei rifiuti. A Belvedere, infine, nell’ottobre scorso la tracotanza criminale ha raggiunto il suo acme con la collocazione di una bomba di fronte all’obitorio della clinica “Tirrenia Hospital” provocando danni agli infissi e alla porta d’ingresso. La struttura sanitaria è una delle più importanti operanti lungo la fascia costiera e il titolare della “Preite” ne vanta una compartecipazione societaria. «Sono vicina ai titolari e ai lavoratori dell’azienda di trasporti Preite e confido nell’azione degli investigatori e degli inquirenti, perché al più presto ne accertino le cause e affinché la giustizia punisca con durezza gli eventuali responsabili»: è quanto ha affermato la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro L’esponente istituzionale ha poi aggiunto: «Intanto è indispensabile che ora si levi alta la voce delle istituzioni pubbliche. Stiamo lavorando con grande impegno per garantire legalità, sicurezza e un futuro migliore alla comunità del Cosentino, per valorizzare e promuovere le risorse e le eccellenze del territorio. Noi, che da rappresentanti istituzionali ascoltiamo ogni giorno i bisogni dei cittadini e delle imprese, dobbiamo essere uniti e forti per sconfiggere la cultura della violenza, dell’intimidazione e della prevaricazione. Se qualcuno ha notizie su questo caso accaduto a Diamante, è giusto che parli. Il silenzio non paga mai e non aiuta il rilancio della nostra terra». Sdegno per quanto accaduto è stato espresso dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Sabrina Mannarino.