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Rende, il parco Robinson diventa zona franca nelle ore serali

I genitori dei piccoli alunni lamentano anche la presenza di siringhe oltre alla spazzatura lasciata vicino agli appositi contenitori

Ancora una volta, a distanza di mesi, il parco Robinson accusa il colpo. Siringhe, sporcizia e polemiche. Anche in questo caso sono direttamente i cittadini a lanciare il grido d'allarme con foto e commenti. «Ci è stata segnalata la preoccupante presenza di siringhe al parco Robinson.
Chi si inietta una dose nell’area verde frequentata dai bambini, si libera dell’ago dove capita. Ma ubicata nel parco c’è anche una scuola materna e sono diverse le mamme e papà rendesi che portano i propri figli a giocare, nei pomeriggi dopo la scuola tra le zone verdi del Parco», si legge sui canali social. Ovviamente si richiedono interventi ed azioni. «Gli amministratori si attivino immediatamente per bonificare e sorvegliare l’area, anche attraverso l’utilizzo di fotocamere». I frequenti ritrovamenti di queste siringhe stanno alimentando i timori dei genitori e degli insegnanti dell’istituto.
«Il sindaco e gli assessori, quale autorità sanitaria nonché in qualità di ufficiale di governo, avrebbero già dovuto garantire il loro intervento, perché non è la prima volta che viene segnalato come il Parco Robinson, dopo la chiusura alle venti di ogni sera, diventi preda di tossicodipendenti», la durissima presa di posizione. Per i cittadini ed i residenti di Roges «è inaccettabile avere un pericolo simile vicino ad una scuola, in un parco così bello che potrebbe e dovrebbe essere il fiore all’occhiello della nostra città e che invece è sempre più abbandonato all’incuria e al degrado. Adesso, bisogna garantire una vigilanza più intensiva, perché iniziano ad essere troppi i luoghi della città che sfuggono ai controlli». Segnalata anche la presenza di spazzatura riversata per terra.
Nei mesi scorsi, sul parco e su una situazione purtroppo analoga, sono intervenuti dal Movimento 5 Stelle. «La nostra proposta rimane quella di mettere a sistema le tante aree verdi dei quartieri, piccole e grandi, spesso frammentate, dell’intera area urbana cosentina, collegandole con un sistema di percorsi pedonali e piste ciclabili e con telecamere che garantiscano il controllo. E serve comunque un intervento serio anche sul sociale, perché il fenomeno della tossicodipendenza evidenzia un disagio che va affrontato di petto, senza far finta di niente», il loro comunicato ufficiale in quei giorni.

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