Cosenza

Martedì 30 Aprile 2024

Il superlatitante Edgardo e la sua "amata" Cosenza: la sortita di Greco in Calabria nel 2017

Edgardo Greco

La terra d’origine. Edgardo Greco non s’era mai veramente staccato dal capoluogo bruzio. E nell’agosto del 2017 era tornato per qualche giorno in riva al Crati. I carabinieri del colonnello Agatino Saverio Spoto l’hanno scoperto ricostruendo pedissequamente tutti i suoi spostamenti. Fu una toccata e fuga, organizzata in tutta fretta per riassaporare il gusto della vita “maledetta” condotta schivando pallottole, fuggendo dagli “sbirri” e ammazzando “nemici”. Tre anni prima si era già sistemato in Francia, a Saint Etienne, nel cuore della regione della Loira-Rodano, a 60 chilometri dalla più famosa Lione. Aveva cambiato nome e aspetto: si faceva chiamare Paolo Dimitrio e nascondeva gli occhi di sempre dietro delle lenti fumè con montatura simil Ray-ban. Pensava di poter sfuggire alla condanna definitiva all’ergastolo e all’ingombrante passato criminale fingendosi un pugliese al quale aveva rubato l’identità facendosi fabbricare da un falsario un documento fittizio rilasciato dall’ignaro comune di Canosa di Puglia. Dalla Calabria mancava dal 2007, quando in pullman aveva raggiunto la Germania in cerca d’un futuro che non contemplasse sbarre alle finestre e pesanti cancelli divisori in ferro. La sua città di residenza è stata Burghausen dove s’è messo a lavorare al servizio di connazionali: gli italiani sparsi per le lande tedesche sono tantissimi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

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