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Cosenza, l’alba del giorno dopo sorge sulla Sanità

Presentato dai due commissari l’accordo che ha come obiettivo quello di umanizzare l’offerta dei servizi assistenziali

Troppe volte ci siamo dovuti arrendere a una sanità locale rimasta senza più occhi per vedere e soprattutto orecchie per ascoltare. L’evidenza dei nostri ospedali ci ha mostrato quanto sia labile il confine tra la drammatica verità dei nostri servizi assistenziali e l’illusione che, prima o poi, tutto possa cambiare. E, invece, questi tredici lunghi anni di commissariamento hanno trasformato il sistema salute in un altrove, spesso irreale, nel quale è impossibile trovare un rifugio, un letto libero in corsia, un medico che abbia il tempo di ascoltare, un infermiere che possa dedicarsi solo all’assistenza. Parametri che sfumano quotidianamente nella prima linea dell’Annunziata dove gli accessi, in alcune ore del giorno e della notte, si trasformano in un’onda di piena che invade all’improvviso i cunicoli del Pronto soccorso e la dimensione di vita sospesa assume improvvisamente un significato di sofferenza. Per anni abbiamo creduto possibile un ritorno ad Itaca declinato da provvedimenti che non hanno mai considerato una regia unica. Nelle carte, la sanità ha fatto sempre fatica a riconoscersi in un solo comune divisore e così i servizi assistenziali sono finiti in fondo alla fila. I commissari, Vitaliano De Salazar, e, Antonello Graziano, hanno, però, deciso di affrontare il problema unendo le risorse. E insieme hanno cominciato col mettere in rete il servizio di emergenza-urgenza come primo passo di una riorganizzazione che dovrebbe produrre un nuovo modello di assistenza sanitaria con integrazione sul territorio.

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