Un ente collassato. Il Comune capoluogo dell’Alta Calabria fa i conti con la mancanza di personale. I pensionamenti e l’impossibilità di reclutare impiegati, funzionari e dirigenti, ha reso la gestione degli uffici municipali particolarmente difficile. Dai 1100 dipendenti in servizio venti anni addietro ne sono rimasti attivi solo 237, compresi i 90 vigili urbani impegnati nel comando di via Bendicenti. Se non fosse clamorosamente vero sembrerebbe quasi una barzelletta. «I numeri non sono opinioni e la matematica non fa sconti» sosteneva con la solita ironia il celebre ingegnere-filosofo napoletano Luciano De Crescenzo. Nel caso della città dei Bruzi i numeri fanno paura e mettono a rischio l’intera macchina burocratico-amministrativa. Spiega con assoluta franchezza, il sindaco Franz Caruso: «A fine 2023 la situazione sarà ingestibile se non otterremo l’autorizzazione a procedere con la mobilità e i comandi ed a bandire un concorso per nuove assunzioni». Come dargli torto? L’ Anagrafe è ridotta al lumicino; l’Economato rischia di restare chiuso perchè andranno in quiescenza i due responsabili; l’Ufficio tecnico, punto nevralgico della struttura municipale, conta su pochissime unità; il Servizio finanziario è quasi bloccato e per il grande cimitero di Colle Mussano è disponibile una sola unità lavorativa, tanto che spesso deve addirittura recarsi il dirigente di settore a risolvere le questioni meramente organizzative e burocratiche. Insomma, un disastro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria