Precipita in un burrone, vivo per miracolo. Succede a Luzzi verso le ore 16,30 quando un furgoncino bianco si lancia da una scarpata per fermarsi rovinosamente sulla strada provinciale 248 per la Sila all’altezza del cimitero comunale. Il conducente M.L. scende illeso dal veicolo per continuare a piedi, forse preso dalla paura e dal panico, la sua pericolosa discesa nel burrone antistante per altri cento metri dove scorre il torrente Ilice. Scattano immediatamente le ricerche per recuperare l’uomo nella zona impervia. Sopraggiungono sul posto i Vigili del Fuoco, la Polizia Municipale guidata dal comandante Antonella Altomare, gli speleologi del Soccorso Alpino e i Carabinieri della locale stazione che decidono come intervenire vista l’inaccessibilità della zona. Dopo alcuni difficilissimi tentativi, si è deciso di scendere dal declivio di zona Pigne. A salvarlo il gruppo dei carabinieri coordinati dal comandante della stazione di Luzzi Simone Clemente. Uno dei carabinieri si è avvicinato all’uomo e dopo averlo calmato e rassicurato lo ha aiutato e consegnato alla squadra dei soccorritori. I medici del 118 hanno accertato al momento solo alcune ferite e contusioni su tutto il corpo, ma è stato immediatamente portato all’ospedale dell’Annunziata per ulteriori accertamenti. Ignoti ancora sono i motivi del perché il furgone sia precipitato dalla prima rampa all’altezza della cappellina di San Francesco da Paola nel rione San Leo. Gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi, forse la perdita del controllo dell’automezzo oppure un colpo di sonno. Illesa una donna che stava attraversando in quel momento sulla strada provinciale e che si è vista precipitare il furgone proprio davanti la sua auto. Al tentativo di soccorso da parte della signora, M.L. ha reagito continuando la sua fuga precipitosa lungo il pendio a piedi forse, preso dal forte spavento, fortunatamente la vicenda si è conclusa poi positivamente.