Tutto da rifare. La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna emessa lo scorso anno dalla Corte di appello di Catanzaro nei confronti dell’ex comandante dei Vigili del fuoco di Cosenza, Massimo Cundari. I giudici di legittimità hanno accolto il ricorso dell’avvocato Nicola Carratelli, disponendo un nuovo processo di secondo grado in riferimento ai sette capi d’imputazione relativi alla presunta concussione contestata al dirigente statale. Passa in giudicato, invece, la sentenza riguardo alla fattispecie del falso. L’intero processo ruota intorno alla richiesta di una tangente di 15.000 da versare in più rate. L’imprenditore-vittima alla fine del 2018, s’era messo in testa di aprire una stazione di servizio per garantire ai veicoli il rifornimento del Gpl nell’area della Valle del Crati. Per installare strutture di questo tipo occorre tuttavia soggiacere ad una serie di controlli di sicurezza previsti dalla rigida normativa di settore. Non solo: tutto il personale operante, una volta costruito il sito, deve essere specializzato nell’affrontare possibili emergenze legate all’innesco di un incendio. Cundari, appena appreso dall’interessato dell’investimento imprenditoriale, ha chiesto per velocizzare le “pratiche” la dazione di quindicimila euro. E dalla fine del 2018 fino al 5 giugno del 2020, l’imprenditore ha pagato complessivamente 8500 euro. L’ultima dazione è però costata cara all’ex comandante che, appena presa la busta con il denaro, è stato bloccato, come detto, dai carabinieri. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza