Tutto da rifare. La Corte di Cassazione boccia il Tribunale della libertà di Catanzaro che aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nel settembre dello scorso anno nei confronti del sindaco sospeso Marcello Manna.
Il primo cittadino rendese dovrà ricomparire davanti ai giudici del Riesame che dovranno rivalutarne la posizione in base alle indicazioni che la Corte di legittimità indicherà.
Manna, difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza, è indagato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, per aver mantenuto presunti rapporti con esponenti delle cosche “confederate” che dominano l’area urbana. Per effetto dell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e condotta dai pm Vito Valerio, Corrado Cubellotti e Margherita Saccà, l’esponente politico era stato assegnato agli arresti domiciliari poi revocati dal TdL del capoluogo di regione. Contro il provvedimento di annullamento ha proposto ricorso in Cassazione la pubblica accusa e, adesso, la vicenda dovrà essere complessivamente rivalutata.
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