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Cosenza, il Comune e Libera ricordano le vittime innocenti delle mafie

Sergio Cosmai (direttore di carcere)

Il sindaco Franz Caruso è intervenuto al BoCS Museum di Piazza Tommaso Campanella, dove, in vista della XXIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in programma il prossimo 21 marzo con una manifestazione nazionale che sarà ospitata a Milano, è stata promossa dal Comune di Cosenza e dall'Associazione “Libera” l'iniziativa “100 passi verso il 21 Marzo”. Nel corso della manifestazione, introdotta dal giornalista Arcangelo Badolati, sono intervenuti, oltre al primo cittadino, la Referente del Presidio Libera di Cosenza e dell'area urbana Franca Ferrami e del Presidio di Cassano Mara Jessica Vincenzi. Si sono susseguite poi le testimonianze di congiunti di alcune vittime di mafia: Antonella Dodaro, figlia di Mario Dodaro, Maria Rosaria Cesarini, moglie di Fazio Cirolla e Luigina Violetta, moglie di Luigi Gravina.

Il nostro territorio – ha detto il sindaco Franz Caruso – non è immune dalle infiltrazioni mafiose e ce lo confermano le testimonianze di oggi che evocano fatti tragici, molto dolorosi. Sono certamente – ha aggiunto Franz Caruso - ricordi che affondano le loro radici nel passato, ma immutata è rimasta la sostanza delle azioni criminose, perché la mafia ha cambiato il suo modo di essere e di agire, in quanto ha probabilmente compreso che la violenza, come veniva consumata a quei tempi, non paga più. Ma la mafia c'è – ha detto ancora Franz Caruso - e può sempre riprendere vigore per cui è importante che tutti quanti insieme si costruisca e si diffonda una e una sola cultura che è quella della legalità. Bisogna – questo il monito del Sindaco di Cosenza - rispettare le regole, a cominciare da quelle più basilari del vivere civile, come il rispetto per le piccole cose: fermarsi a un semaforo, indossare il casco, allacciare le cinture, fare la fila negli uffici pubblici. Piccoli segnali che contribuiscono a creare la cultura della legalità, l'unica cultura e l'unico modo di cui disponiamo per contrastare la pervasività mafiosa che punta a conquistare i giovani allettandoli con il facile guadagno”. E il sindaco di Cosenza ha indicato la strada da seguire perché questo passaggio importante si compia: “noi rappresentanti delle istituzioni dobbiamo lavorare perché anche nella nostra realtà si creino le condizioni per generare occupazione. Un lavoro onesto, anche il più umile – ha detto il sindaco Franz Caruso - vale molto di più di qualsiasi somma guadagnata con il crimine ed il sangue”. Franz Caruso ha inoltre ricordato, all'inizio del suo intervento, la memorabile giornata del 9 marzo scorso, quando, nel salone di rappresentanza della casa comunale, è stato ricordato “dopo 38 anni di oblìo e di silenzio, il sacrificio di Sergio Cosmai, il direttore della casa circondariale, barbaramente assassinato nella nostra città il 12 marzo del 1985”.

Lo abbiamo ricordato – ha aggiunto Franz Caruso - perché un po' la città se ne era dimenticata ed anche perché la strada a lui intitolata non è nella memoria e nella conoscenza dei giovani che, invece, devono sapere chi era ed è stato Sergio CosmaiSe non c'è qualcuno che rinverdisce la memoria, spesso questi sacrifici finiscono nel dimenticatoio. E sono i sacrifici più importanti, come quelli delle vittime anonime della mafia che spesso non vengono sufficientemente ricordate come, invece, accade per le vittime illustri che, per aver conquistato gli onori della cronaca, vengono celebrate negli anniversari”.

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