Cosenza

Sabato 23 Novembre 2024

Tortora, due i killer entrati in azione contro Prisco

Francesco Prisco

Due sicari. E due fucili per non mancare il bersaglio. Proseguono a ritmo serrato le indagini sull’agguato avvenuto a Tortora lo scorso 17 febbraio nel quale rimase gravemente ferito Francesco Prisco. Il 32enne morì dieci giorni dopo nell’ospedale di Cosenza. I carabinieri del Reparto operativo provinciale e i colleghi della Compagnia di Scalea, starebbero visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate nei pressi di via Ruggiero Pucci nel comune di Tortora al confine con il territorio di Praia a Mare, il luogo in cui è avvenuto l’agguato. Sono stati sentiti anche diversi testimoni e i familiari del giovane. Dagli elementi investigativi emersi fino ad ora sarebbero state almeno due le persone che hanno sparato e due le armi usate: si tratterebbe di due fucili calibro 12 caricati a pallettoni e a pallini. Fondamentali gli elementi emersi dall’esame autoptico disposto dalla Procura di Paola, guidata da Pierpaolo Bruni. Nel cuore della notte tra il 16 e il 17 febbraio scorsi, Prisco stava rientrando a casa quando all’improvviso è stato raggiunto da una doppia scarica di piombo incandescente. Il 32enne, già noto alle forze dell’ordine, riportò diverse ferite alle braccia, alle gambe e alla coscia. Soccvorso dal 118 fu subito trasferito nell’ospedale dell’Annunziata, nel capoluogo bruzio. Appena arrivato all’Annunziata, venne sottoposto a un primo intervento chirurgico per rimuovere i pallettoni. Nei giorni successivi fu rioperato, ma poi il suo quadro clinico è gradualmente peggiorato fino a quando il cuore ha smesso di battere. Gli inquirenti, sin dall’inizio, non hanno escluso nessuna pista anche se le indagini sembrano essere indirizzate nell’ambito dello spaccio di droga. Sull’attività investigativa vige uno stretto riserbo. Negli ultimi mesi, sulla costa tirrenica cosentina e in particolare sull’Alto Tirreno si sta registrando un’escalation criminale che sta preoccupando cittadini e istituzioni. Agguati nel cuore della notte; automobili e mezzi divorati dalle fiamme; attività commerciali trasformate in cenere; imprenditori nel mirino dell’arroganza mafiosa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria  

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