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Caso Bergamini a Cosenza, l'ex presidente Serra: “Io e Ranzani pensammo a un litigio”

È ripreso in Assise il processo istruito per far luce sulla morte del calciatore rossoblù avvenuta nel 1989

La parola agli ex presidenti. Antonio Serra e Paolo Fabiano Pagliuso hanno deposto in Corte d’Assise nel processo istruito per far luce sulla morte di Denis Bergamini. Il racconto dei due ex massini dirigenti - in tempi diversi - del Cosenza Calcio non ha riservato colpi di scena. Il dato inoppugnabile è che entrambi rimasero colpiti per la improvvisa scomparsa del calciatore. Non s’aspettavano che morisse quel giorno e in quel modo.
Partiamo dalle deposizione resa da Serra. E dalla sera della tragedia: sabato 18 novembre 1989, Statale 106 ionica. «Quando fummo avvisati io non sapevo neanche che Denis non fosse presente al Motel. Rimasi colpito, sia perché è sempre stato puntuale e anche perché quello stesso pomeriggio lo avevo visto». L’ex dirigente rossoblù ha parlato di Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore, oggi imputata di concorso in omicidio. «Premetto che neanche conoscevo Isabella Internò e non sapevo proprio che fosse la fidanzata di Bergamini. Lei continuava a ripetere che Donato si era suicidato. Le chiesi “sei sicura?”, probabilmente allo scopo di farla avvicinare alla nostra teoria, ma lei confermò tutto. Io e Ranzani, però, non eravamo assolutamente convinti, pensavo sempre che si fosse trattato di un incidente al termine di un litigio».

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