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Nella Sibaritide si muore per l’assenza d’una barella adatta ai pazienti obesi

Il decesso di un ventinovenne in pronto soccorso riapre una ferita mai cicatrizzata. Una sola ambulanza del 118 per tamponare le emergenze

L’ultimo tragico episodio del decesso di un giovane paziente per infarto che si trovava nel pronto soccorso del presidio “Giannettasio” dello spoke di Corigliano Rossano, in attesa, da ore, di essere trasferito all’ospedale di Cosenza per ulteriori indagini, dove non è mai arrivato, pone ancora una volta il dramma della carenza, in questo caso si parla di assenza, di mezzi del servizio sanitario dell’Asp, idonei non solo per il trasferimento di pazienti obesi ma di qualsiasi altro tipo di malato.
Secondo quanto appreso, lo spoke di Corigliano Rossano è stato privato del parco ambulanze per le emergenze.
Il servizio di emergenza del 118 si regge, infatti, con la sola presenza dell’ambulanza donata dal Comune di Corigliano Rossano, che andrebbe utilizzata secondo i dispositivi in dotazione alla stessa, per il semplice trasporto di pazienti. A questa si aggiunge, per modo di dire, un’ambulanza privata, al costo di centinaia di euro, che staziona presso l’ospedale “Compagna” di Corigliano, senza medico a bordo (altro dramma) come succede il più delle volte anche a quella precedentemente indicata, con conseguenze sicuramente fuori da ogni logica e da ogni considerazione come diremo più avanti.

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