Dodicimila volontari in campo. Per dimostrare con i fatti quanto Cosenza meriti il ruolo di “Capitale italiana del volontariato”. Il capoluogo bruzio succede a Bergamo, città di simbolo della solidarietà durante i tragici giorni della pandemia. Il riconoscimento accordato al capoluogo bruzio rappresenta per la prima volta una scelta fatta in direzione di una comunità urbana del meridione d'Italia. Un obiettivo raggiunto grazie al lavoro svolto in tutti i settori da uomini e donne che si sono spesi e si spendono ogni giorno al servizio del prossimo nell'ambito di ben 160 realtà associative. L'esercito dei volontari si occupa di tutte le fasce sociali e affronta ogni genere di bisogno e di disagio soprattutto quando l’azione delle istituzioni non è sufficiente a garantire il pieno godimento di diritti e servizi.
Spiega, con un un moto di soddisfazione, Gianni Romeo, presidente del Centro Servizi Volontariato (CSV) nel capoluogo bruzio: «La città prende da Bergamo il testimone di Capitale Italiana del Volontariato per il 2023. Vogliamo dare un segnale diverso dalle solite letture del nostro territorio che si fermano alle notizie della cronaca. Vogliamo valorizzare l’opera dei volontari e degli enti del Terzo settore della provincia. Crediamo che sia arrivato il momento di accendere i riflettori sul contributo importante che il volontariato ha dato alle comunità, animando i paesi più periferici, rispondendo ai bisogni e alla necessità delle persone in stato di bisogno e prendendosi cura dei beni comuni. Siamo arrivati fin qui grazie a un percorso che in questi anni il CSV di Cosenza ha fatto insieme a tante associazioni presenti sul territorio».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia