La sostanza dell’“Annunziata” si ricompatta dentro un atto aziendale che restituisce speranza a un’intera provincia. Un grande territorio spossato e intontito da oltre tredici anni di commissariamento della sanità regionale. Tredici anni che hanno trasformato l’ospedale hub in un deserto di tenebra con pochi medici, pochissimi letti e un’assistenza sopraffatta da un destino dominato da scelte manageriali senza senso. Nodi venuti al pettine durante il Covid che ha mostrato il disastro della mancata programmazione degli ultimi anni. Il piano del fabbisogno del personale è stato a lungo ignorato e i risultati sono emersi, ad esempio, dai conti del 2021: l’Azienda ospedaliera ha presentato una spesa del personale ridotta di 3,5 milioni di euro. Un miracolo economico delle manager che si sono alternate nella stanza dei bottoni seguendo l’algoritmo della cattiva gestione. E gli effetti sono ancora visibili in ogni angolo dell’Annunziata. Il nuovo piano regolatore dell’Azienda ospedaliera, appena pubblicato, diventa, perciò, il simbolo della rivoluzione auspicata dal governatore Roberto Occhiuto e ispirata dal commissario Vitaliano De Salazar. Una ottantina di pagine per spalancare una fenditura nella linea del tempo, tra passato e futuro, con un presente che già mostra segnali di risveglio. La vision aziendale Non sarà facile snidare le incrostazioni che, in questi anni, hanno mortificato l’offerta sanitaria. Per ridare vitalità e slancio ai servizi assistenziali dell’Azienda, si farà leva, inevitabilmente, sulla nuova dimensione universitaria dell’Annunziata. L’atto aziendale porta con sé un messaggio dirompente che è rappresentato dalla centralità del paziente. Un impegno che è chiaramente sviluppato all’interno del documento programmatico attraverso una serie precisa di impegni che vanno «dalla presa in carico globale della persona con i suoi bisogni di salute, alla presa in carico attiva della fragilità e della cronicità». Quindi, ci sarà grande attenzione alla prossimità e accessibilità dei servizi, alla misurabilità e valutazione delle prestazioni, alla performance delle singole strutture organizzative e agli esiti. In primo piano anche «la sicurezza delle cure, l’integrazione ospedale e territorio, la multidisciplinarità e integrazione professionale, l’efficientamento della gestione, l’integrazione di funzioni interaziendali orientate principalmente a screening oncologici, promozione della salute della donna, prevedendo l’implementazione e la valorizzazione della Breast Unit e la previsione di giornate di prevenzione per donne e giovani uomini». Quindi, altra novità, la «revisione del sistema delle regole di accesso (autorizzazione, accreditamento e accordi contrattuali) degli erogatori pubblici e privati al Servizio sanitario regionale».
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