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Costretto a cedere casa e rdc, tre arresti a Cosenza: “Mi hanno picchiato con un cric”

Violenza privata aggravata ed estorsione: sono le accuse contestate dalla procura di Cosenza a Alessio D'Acri, 41 anni e Giovanna Madio 40, cosentini, posti stamane agli arresti domiciliari dai poliziotti del questore di Cosenza, Michele Maria Spina. I due indagati sono accusati di aver costretto un quarantenne a vendere la propria casa a Camigliatello Silano ed a cedere loro poi il ricavato. Non solo: i due indagati avrebbero indotto la vittima a consegnare pure i soldi percepiti con il reddito di cittadinanza e tentato di costringerla a vendere anche un immobile di cui era erede posto nel pieno centro del capoluogo bruzio.

«Mi hanno massacrato di botte e una volta anche con il cric di un’automobile tanto da mandarmi in ospedale», ha dichiarato la vittima.

Agli arresti domiciliari è stato pure posto Andrea Grandinetti, 50 anni, che avrebbe costretto la vittima a intestarsi un finanziamento. I provvedimenti restrittivi, notificati dalla squadra mobile, diretta da Angelo Paduano, sono stati emessi dal gip di Cosenza, Manuela Gallo, su richiesta del procuratore Maruo Spagnuolo e del pm Maria Luigia D'Andrea. Le indagini condotte dalla Quarta sezione della Mobile sono partite dalle segnalazioni giunte dai volontari della Croce rossa italiana che avevano notato il grave disagio e la prostrazione psichica patiti dal quarantenne, costretto peraltro a lavorare in una officina meccanica con una paga irrisoria.

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