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Cosenza, pazienti oncologici in fuga verso il Nord

Negli ultimi cinque anni la Calabria ha rimborsato 105 milioni per 14.366 malati di cancro con la... valigia. Nel 2021 l’“Annunziata” ha recuperato 76mila euro che rappresenta la produttività più alta nella regione

La sanità in Calabria è un fiume inquieto che continua a muoversi senza controllo ai margini dell’Europa. Un sistema piegato dall’improvvisazione e dal caos con i livelli di assistenza che restano confinati negli abissi di statistiche spietate. E il Covid non c’entra, ha solo esasperato quei limiti che erano già emersi chiaramente. In mezzo alle acque incerte e cupe della disorganizzazione, il governatore Roberto Occhiuto, da un anno, sta provando a riparare le falle nella rete colabrodo degli ospedali che continua a riversare i suoi pazienti verso altre regioni. E così i calabresi si ritrovano ad emigrare non solo per lavoro o per studio ma anche per ricevere cure sanitarie adeguate. Sale così l’indebitamento e cala, inevitabilmente, la fiducia verso una sanità che resta intrappolata nel suo poco illustre passato, tra gestioni discutibili e valanghe di debiti accumulati. Il nuovo corso del governatore, qui nel Cosentino, passa attraverso le scelte dei due commissari, Antonello Graziano, alla guida dell’Asp, e Vitaliano De Salazar, a capo dell’Annunziata, che hanno l’obiettivo di rinforzare gli argini malandati del sistema-salute. Un’operazione che passa, inevitabilmente, dal reclutamento del personale sanitario per garantire più efficacemente cure e assistenza.

L’assistenza

Nell’ospedale hub è stato già inaugurato il nuovo sentiero verso una dimensione clinica che è stata cristallizzata nell’accordo con l’Unical. I primi professori hanno già preso servizio e arrivano anche le apparecchiature che serviranno ad alzare l’asticella dell’offerta del futuro policlinico dell’Annunziata. Nei presidi spoke, invece, si fa molta più fatica a convincere i medici. Molti concorsi sono andati deserti, troppi reparti chiudono al calar della sera, altri chiudono e basta. Una storia da cambiare per rassicurare i pazienti con la valigia che cercano altrove quello che non riescono a trovare in Calabria e nel Cosentino.

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