«In queste ore sta giustamente avendo grande risalto mediatico nella nostra regione la notizia secondo la quale un infermiere dell’ospedale “Annunziata” di Cosenza si sarebbe rivolto in modo minaccioso nei confronti di una bimba di 4 anni che aspettava di fare un prelievo del sangue». Il governatore Roberto Occhiuto, informato dal commissario dell’Azienda ospedaliera, Vitaliano De Salazar, è determinato ad accertare la verità. «La nostra sanità ha gravi problemi e fa quotidianamente i conti con carenze strutturali che stiamo faticosamente cercando di superare. Ma la buona educazione, lo spirito di servizio, la gentilezza e anche qualche sorriso nei confronti dei pazienti non costano nulla e dovrebbero essere la prassi, sempre e comunque. Medici e infermieri nell’esercizio delle loro funzioni rappresentano la Regione e le buone maniere sono indispensabili per instaurare e mantenere un positivo rapporto di collaborazione tra servizio sanitario regionale e cittadini. Se la vicenda fosse confermata dagli accertamenti in corso mi aspetto una sanzione esemplare per l’infermiere protagonista di questo episodio, fino al licenziamento». La storia, per adesso, è quella narrata dalla madre della bambina che a 4 anni ha scoperto quanto può far male l’urto con la sanità calabrese. La donna ricostruisce quello che lei stessa definisce un trauma per sua figlia. «La bimba, digiuna e giustamente annoiata dopo una quarantina di minuti d’attesa, inizia a chiedere quando avrebbe fatto il prelievo. In quel momento, anziché tranquillizzarla, l’infermiere si sarebbe rivolta duramente: “Se non la smetti vuoi vedere che ti spacco la faccia?”». Il commissario straordinario dell’Annunziata, Vitaliano De Salazar, ha immediatamente avviato un’indagine interna. Un audit che avrebbe già accertato la presenza di tre dipendenti nella sala prelievi. I tre saranno ascoltati dalla speciale commissione e all’esito sarà redatto un verbale determinante sui provvedimenti disciplinari che, inevitabilmente, verranno adottati dall’Azienda. Il commissario De Salazar al suo arrivo ha fissato gli obiettivi per riportare l’Annunziata ai livelli della sua storia. Un programma condensato in dieci punti richiamati anche nell’Atto aziendale. Dieci comandamenti a cui far riferimento per liberarsi dal peccato originale che ha spinto l’ospedale nel suo inferno quotidiano. Il primo punto è la pietra miliare, il nuovo galateo del personale dell’“Annunziata”: «Ripristino delle regole e dei comportamenti positivi all’interno dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. Comportamenti positivi sia umani che professionali riportando il paziente al centro del sistema di assistenza». Ecco, appunto. Se la vicenda fosse confermata, si tratterebbe di una violazione del patto sottoscritto dalle parti per il rilancio dell’ospedale.