Cosenza

Giovedì 15 Maggio 2025

“Le carceri scoppiano”, da Cosenza l'allarme dell'Osapp

Scoppiano le carceri in Calabria e il lavoro della polizia penitenziaria, con troppi vuoti in organico, si complica ogni giorno che passa. Il delegato nazionale del sindacato Osapp, Claudio Caruso, accende i riflettori sull’istituto di pena di Cosenza: «Mentre Palazzo dei Bruzi pensa da ultimo di dotarsi della figura del Garante locale dei detenuti, la casa circondariale soffre di una carenza indicibile di personale di polizia penitenziaria che costringe gli agenti ad una turnazione altamente ed oltremodo stressante e routinaria, garantendo a singhiozzo le attività connesse al trattamento penitenziario, con la consapevolezza di una carenza di organico ormai strutturale che rende deficitaria la sicurezza e con una sorveglianza sulle attività della popolazione detenuta caratterizzata da forte discontinuità. Nessuno è tenuto all’impossibile, ma nel carcere di Cosenza si devono fare turni massacranti con uno o più piani accorpati, diluendo la vigilanza secondo l’occorrenza, come se fosse un optional al quale potere rinunciare». Il sindacalista lancia il suo disperato appello alle istituzioni: «Nel carcere di Cosenza servono almeno 40 agenti in più per garantire l’ordine e la sicurezza, che sono poi il necessario presidio affinché una figura sicuramente importante come quella del garante locale dei detenuti, abbia davvero qualcosa su cui concretamente vigilare. In assenza di agenti, infatti, non solo le attività vengono compromesse e svuotate di significato, ma la stessa sicurezza diventa approssimativa sia all’interno del carcere che all’esterno nei servizi di traduzione e piantonamento che vengono effettuati e garantiti, privando i poliziotti del diritto al riposo. Cose che questa città e questa regione non si possono assolutamente permettere. Un aggravio di responsabilità sulle spalle di ogni singolo poliziotto con le maglie della sicurezza che inevitabilmente si allargano, lasciando spazio ad eventi critici di una gravità potenziale inaudita con conseguenze irreparabili per il personale interessato e per la struttura. Dopo molti anni il carcere attende che la sua pianta organica sia adeguatamente rinforzata. Che il ministro Carlo Nordio ed il sottosegretario Andrea Del Mastro Delle Vedove prendano atto di questa richiesta, rimasta per troppo tempo quale frutto di vane promesse elettorali».

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