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Rende, ora la scelta del Viminale sullo scioglimento

Dopo la condanna del sindaco Manna per corruzione si attendono le decisioni romane sullo scioglimento. Silenzio dei partiti sulle vicende giudiziarie. Il primo cittadino non si dimette. Alla guida dell’esecutivo resta l’assessore e nuova “vice” Marta Petrusewicz

Marcello Manna

L’attesa ed i silenzi. Qualche giorno ancora, probabilmente qualche settimana: Rende attende, da Roma, l'esito della decisione del Ministro per l’eventuale scioglimento dell'intero consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. La commissione d'accesso ha terminato il proprio lavoro già a fine marzo. Chiamati a verificare l’eventuale presenza di condizionamenti o infiltrazioni dei clan nella gestione dell’amministrazione comunale, Antonio Reppucci, Prefetto a riposo, Giuseppe Zanfini, Dirigente del Commissariato di Polizia di Paola, e il Tenente colonnello Dario Pini, Comandante del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza, hanno concluso il loro lavoro e inviato la corposa relazione alla Prefettura di Cosenza.

Si è anche svolto il comitato, al quale hanno partecipato le Procure di Catanzaro e di Cosenza, propedeutico all'invio della relazione al Ministero. Il timing, fissato in 45 giorni, è quasi scaduto. Appare evidente come questa decisione rappresenti lo spartiacque oltre il Campagnano. Al di là di ogni altro passaggio politico ed istituzionale. Ad ogni modo, il sindaco sospeso, Marcello Manna, non si dimette.

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