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"Siamo tutti Gratteri", centinaia di studenti all'Unical per ricordare Giovanni Falcone

Il giorno della strage. Per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta uccisi a Capaci, l’ateneo di Arcavacata sceglie due figure simbolo della lotta alle mafie. Due calabresi che da decenni hanno scelto senza esitazione da che parte stare. Il procuratore distrettuale di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il professore di Storia delle criminalità, Antonio Nicaso, sono stati ospiti oggi pomeriggio dell’Unical in un incontro organizzato dal Dipartimento guidato da Roberto Guarasci. 
Centinaia gli studenti che hanno affollato l’aula “Solano” dove il magistrato e lo studioso sono stati accolti dai professori Mario Caligiuri, Ines Crispini e Rossana Rossi e dal fondatore del Laboratorio di Pedagogia dell’antimafia, Giancarlo Costabile. 
Gratteri e Nicaso  hanno evidenziato all’affollatissima platea la potenza attuale della mafia calabrese. Una mafia pronta ad approfittare anche della guerra che sta insanguinando l’Ucraina. Le cosche, infatti, potrebbero approfittare dell’enorme quantità di armi che circolano per riutilizzarle e commercializzarle clandestinamente.
Il procuratore di Catanzaro ha denunciato come l’Europa non si occupi abbastanza di sicurezza non contrastando come dovrebbe, per esempio, il riciclaggio del denaro frutto delle attività illecite messe in piedi dalle consorterie della ‘ndrangheta. Il magistrato ha pure sottolineato quanto importante sia stanare i “doppiogiochisti” «quelli che quando vedono Gratteri parlano di legalità e poi fanno affari  con chi non ha nulla a che fare con la legalità». Di più. Il togato ha precisato: «stamattina al liceo Telesio  mi sono rivolto al mondo dei professionisti. Ho chiesto loro:  come fate ad essere presenti agli appuntamenti con diffamatori seriali delle istituzioni e poi ad essere presenti qui a battere le mani a chi avete sentito diffamare?».
Gli studenti hanno esposto striscioni inneggianti al procuratore Gratteri  e accompagnato le sue parole con applausi scroscianti.
Il professore Antonio Nicaso ha definito la ‘ndrangheta «un network criminale con ramificazioni in più di 50 paesi del mondo perchè è riuscita addirittura ad anticipare la globalizzazione». È vero: la mafia calabrese gioca ruoli determinanti in Nordamerica, Australia, Europa, Africa e persino in Asia. Lo studioso italo-canadese, ritenuto uno dei maggiori esperti mondiali di criminalità, ha precisato che «le mafie sono una componente strutturale del capitalismo globale rispetto alla quale le istituzioni politiche fanno ancora troppo poco».  A moderare l’incontro di grande effetto emotivo è stato Giancarlo Costabile, motore e spinta dell’impegno antimafia nell’ateneo. E non solo.

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