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Corigliano Rossano, Marisa Garofalo: «Non perdono gli assassini di Lea»

La sorella della ex testimone di giustizia uccisa a Milano ha incontrato gli studenti dell’Istituto “Ettore Majorana”

Marisa Graofalo, sorella della vittima di 'ndrangheta Lea Garofalo

Centinaia di studenti ascoltano in silenzio. Commossi e impietriti. Marisa Garofalo racconta la storia di Lea, uccisa selvaggiamente dal compagno e dai suoi complici in una Milano tenebrosa. «Sono passati tanti anni» racconta «ma il dolore è sempre lo stesso. Ho scelto di testimoniare affinché altre donne non siano costrette a sopportare lo stesso tragico destino di mia sorella». La Garofalo parla nelll’auditorium dell’Istituto di istruzione secondaria “Ettore Majorana” di Corigliano Rossano. Il dirigente scolastico Saverio Madera e la presidente della Provincia, Rosaria Succurro, hanno voluto che incontrasse i ragazzi e le ragazze di questo istituto “modello” dell’area ionica del Cosentino. Con Marisa Garofalo ci sono il comandante del Reparto operativo dei carabinieri, Dario Pini, con plurime esperienza investigative in Sardegna, Campania e ora in Calabria; e il vicequestore Giuseppe Zanfini, dirigente dei commissariati di Taurianova e Castrovillari, ex capo della Mobile di Cosenza e oggi a capo del presidio della Polizia di Corigliano Rossano.
Marisa Garofalo, svela i retroscena di quei giorni drammatici e lontani, parla del legame della sorella Lea con la nipote Denise, delle minacce subite, dell’isolamento sopportato e del dolore dell’anziana madre, morta prima che i carnefici della congiunta venissero arrestati. Poi confessa: «Non perdonerò mai gli uomini che hanno ucciso Lea!». La sua è una testimonianza, vera e toccante, offerta all’affollatissima platea di ragazzi e ragazze che l’applaudono ripetutamente. «Studiate e affrancatevi» dice «dalla violenza, dai soprusi e dalle prevaricazioni, scegliete da che parte stare!».

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