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Paradosso a Cosenza: l'ospedale "Annunziata" bocciato e le manager premiate

Il paradosso del 2021 l’anno che inchioda l’“Annunziata” tra i servizi assistenziali peggiori d’Italia. Mentre l’Agenas rilevava criticità importanti in quasi tutti gli indicatori analizzati nello stesso periodo la Regione esaltava i tagli al personale e i reparti accorpati

La storia ci riporta nel passato di una sanità calabrese che ristagna ai confini dell’Europa. Una terra sospesa tra il cielo e l’inferno, con ospedali perennemente sotto pressione, svuotati dal mancato turnover in corsia che ha reso impossibile garantire percorsi di cura efficaci perché con i medici e gli infermieri sono spariti anche i posti letto. Macerie prodotte da tredici anni di commissariamento che si ritrovano nell'impietoso report dell’Agenas che riporta a galla la foto del sistema-salute aggiornato al 2021, e sempre ultimo con indici depressionari nei lea e con un primato negativo delle liste d’attesa che si consolida con l’aumentare della sfiducia. Nella black list dei servizi assistenziali che funzionano peggio in Italia, secondo l’Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali, l’“Annunziata” conquista uno dei dodici posti e un altro spetta all’ex Azienda “Mater Domini” che è diventata una costola della nuovissima “Dulbecco”. Nessuna struttura regionale è stata, invece, considerata all’interno della top nove.
Lo scenario L’assedio del Covid ha solo esasperato quei limiti di servizi assistenzali che erano già emersi chiaramente in passato. E il 2021 tracciato dallo studio dell’Agenas è solo il risultato di politiche di programmazione senza senso. Basti pensare al costo per le fughe di malati di tumore che la Calabria, nel 2021, ha affrontato per garantire cure a 2.757 cittadini con un costo di ben 20.268.929 di euro. L’“Annunziata” è l’ospedale che, forse più degli altri, porta le stigmate degli ultimi anni di tenebra e tempesta con concorsi bloccati e gare per l’acquisto di macchinari e attrezzature ferme da anni. E tra le performance contromano pesa anche quella di una strumentazione attempata. Un problema che solo di recente l’ultimo commissario arrivato in via San Martino, Vitaliano De Salazar, sta provando a risolvere con l’acquisto di nuove apparecchiature che dovranno servire a snellire le liste d’attesa. Nuovi mezzi e nuovi “camici bianchi”.

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